Bonaria Carmela Manca nasce ad Orune (NU) in Sardegna, il 10 luglio del 1925 da Paolo Manca e Speranza Cossu. Dodicesima di tredici figli dei quali solo nove vedranno l'età adulta, sei maschi e tre femmine. La sua è una famiglia di pastori da generazioni, fin da bambina di cinque anni segue la madre e il padre nella loro attività sia di casa che nelle campagne di Orune, lavare la lana ed i panni al fiume, fare il pane, piantare le patate dell'orto, guidare addirittura i buoi se necessario, tutto ciò caratterizza la sua fanciullezza! Conseguirà il titolo di studio di licenza elementare, in una scuola, quella degli anni trenta, nella quale in classe i maschi erano separati dalle femmine. Da ragazza apprenderà le basi per il ricamo che poi svilupperà negli anni in maniera mirabile. La madre Speranza faceva parte dell'Azione Cattolica ed era Dama di Carità, anche Bonaria all'età di tredici anni diventerà la prima delegata delle piccolissime dell'Azione Cattolica. L'appartenenza a questa associazione cattolica laica implicava il dovere di condurre una vita abbastanza sobria e ritirata, infatti era proibito andare a ballare. Partirà per la prima volta dalla Sardegna nel 1948 a 23 anni per venire a Roma con le Circoline in occasione del trentesimo dell'Azione Cattolica di Padre Gemelli. Resterà nella capitale una settimana, per poi far ritorno ad Orune.
Nel gennaio 1940 perderà il padre a soli 14 anni.
Nel 1948 tre dei suoi fratelli emigreranno nel Continente, lei stessa nel 1951 partirà dalla Sardegna, con lo scopo di aiutarli svolgendo le mansioni di donna di casa. Resterà alcuni mesi per poi far ritorno ad Orune. Ripartirà definitivamente da Orune per trasferirsi a Tuscania nel 1956. Bonaria ricorda di essere stata accompagnata al porto di Olbia da una famiglia di amici i Baranzellu, le sorelle e i due fratelli Mario e Pasquale.
Negli anni '50, a più riprese, tutti i suoi familiari emigreranno stabilendosi poi definitivamente tra Tuscania e Viterbo, la madre nel 1959, e da ultima la sorella maggiore Maria, rimasta vedova, nel 1965. Mentre il fratello Giovanni ritornerà in Sardegna per poi sposarsi e vivere nel paese di Monti.
A Tuscania Bonaria sarà pastora lei stessa, costretta dalle circostanze e dalle esigenze dei suoi familiari, mette a disposizione le sue capacità e le sue forze, cosa che nella sua terra di origine non avrebbe mai potuto fare. Per la madre era fonte di dispiacere vedere la figlia che lottava e sacrificava con le greggi: “ad Orune eravamo abituati diversamente!” La cultura del paese barbaricino inquadrava la donna come perno della famiglia, ma come donna di casa. In terra di Tuscia Bonaria va a cavallo appresso alle greggi alcune volte “cavalcando addirittura a pelo”, senza sella e senza redini. Guiderà perfino una motocicletta, lasciando non pochi a bocca aperta in una cittadina come Tuscania degli anni '50! Agli inizi degli anni '80 inizierà a dipingere, avendo fino a quel momento creato soltanto attraverso il ricamo, dirà a se stessa: “se so ricamare saprò anche dipingere”! Il suo grande talento artistico verrà fuori nella solitudine più profonda! La madre Speranza morirà nel 1975 e il fratello Ciriaco con il quale aveva sempre vissuto a Tuscania e con il quale gestiva l'azienda agro-pastorale, morirà nel 1978. Il marito sposato nel 1968 l'abbandonerà nel 1980! La solitudine è sofferenza, ma per Bonaria è anche e soprattutto libertà, possibilità di entrare in contatto con la parte più profonda di se stessa della quale l'arte sarà il mezzo di espressione! Dirà lei stessa: “E' tutta cosa che mi è uscita da dentro, non l'ho cercata. Era dentro di me però non lo sapevo”.
Il critico d'arte Vittorio Sgarbi scrive: “Bonaria è sorretta da uno straordinario spontaneismo multiforme che la fa vivere nel presente con il proprio mondo bambino”. Lo scrittore e cineasta francese Jean-Marie Drot dirà di lei: “ La cosa che mi piace nella opera di Bonaria è il fatto che quasi niente ci viene dalla testa, ma tutto viene dal cuore. Per me la sua è una pittura cosmica”. […] “La casa di Bonaria, in una certa maniera è unica forse in tutta Italia. Avere un quadro di Bonaria è come avere un talismano, un portafortuna in un mondo di solitudine, di aprire subito una finestra su un domani, un futuro che sarà pieno di luce!” Ed è questo che l'artista ed ogni artista ha dentro di sé ed è chiamato a portare agli altri, un mondo di Bene e di gioia che è bellezza perché è puro ed incontaminat, perchè “quelle idee che sono indipendenti da noi”, come dice il filosofo olandese Arnold Geulincx, “sono causate da Dio e non sorgono dal proprio pensiero”. Prende il via così una produzione artistica che può dirsi straordinaria non soltanto per il simbolismo, la vividezza dei colori, ed espressività dei dipinti, ma anche per il numero, che viene stimato approssimativamente in 1000 dipinti su tela, ai quali bisogna aggiungere i ricami, gli arazzi, i mosaici, ed infine le pitture murali, negli anni dal 1996 al 2004 inizierà e porterà a compimento la pittura delle pareti della sua casa. La sua vena artistica si esprime anche attraverso il canto e la poesia estemporanei. Un canto che molte volte ha rivolto a chi l'ascoltava dice queste parole: “Dimentica ieri, rinasci ogni giorno cosa più bella di questa non ce n'è!” Nelle sue opere è rappresentata la sua vita di bambina e giovane donna ad Orune, la sua numerosa famiglia, fratelli, sorelle, il padre facilmente riconoscibile perché sempre rappresentato nel costume tradizionale sardo, la madre al suo fianco. E poi la pastora Bonaria a Tuscania che fila la lana, tesse i suoi abiti, segue il suo gregge, sempre immersa in una natura che rispetta ed ama. La religiosità e la preghiera continuamente rivolta a Dio, molti dipinti raffigurano Cristo, la Natività, processioni religiose che si svolgono proprio a Tuscania, ma anche visioni di mondi scomparsi preistorici, con i suoi protagonisti, come quello etrusco con i suoi dei, magistrati, comandanti, prigionieri, artisti, artigiani e commercianti! Molti soggetti rappresentati, difatti, afferma di averli visti in visioni! Dirà: “Li ho fatti perché li ho visti!” La sua casa si trova in una zona di siti archeologici, di templi e necropoli etruschi. Bonaria raccoglie pietre e legge su di esse, come una antica aruspice, di antiche civiltà! E nuovamente, veramente in un tempo senza tempo, la sua espressività artistica ci porta dalle campagne di Orune a quelle di Tuscania, dal Battesimo di Gesù alla visione di Zeus con il fiore e di Minerva con la civetta, da una natura morta a ad una natura lussureggiante e colorata di un mondo agro pastorale con fiori, alberi, uccelli, pesci, vacche, pecore, capre, cavalli, maiali, e di mondi lontani rappresentati dalla giraffa, dai mammut, e dagli yak. I grandi alberi a simboleggiare la vita che si espande con maestosità e forza.
Dunque dipinge avvenimenti della sua vita, visioni, sogni, ma anche gli accadimenti del mondo che più la colpiscono come ad esempio i primi uomini che nel 1982 raggiunsero la cima dell'Himalaya senza le bombole ad ossigeno.
Dirà: “Non ho mai mischiato i colori, si mischiano da soli: Non sono stata mai capace di scegliere e di essere padrona di un colore”.
La prima mostra personale verrà allestita nel 1983 a Roma ad un angolo di Piazza Cavour.
Nel corso degli anni viaggia non solo in Italia, ma anche in vari paesi allestendo mostre in Francia, Svizzera, Olanda, Belgio, Grecia, tutti paesi nei quali si trovano suoi dipinti in Musei e Collezioni private.
Nel 2000 partecipa ad una mostra internazionale a Salonicco (Grecia) dal titolo “Donne creatrici nel mondo”, in questa occasione sarà nominata ambasciatrice dell'Unesco.
Nel museo d'Arte Moderna Jean-Marie Drot dell'isola di Ios in Grecia sono custoditi un cospicuo numero di dipinti di Bonaria.
Il Museo Dr. Guislain, a Gand (Belgio) possiede tre dipinti di Bonaria.
La Collection De Stadshof” di Zwolle (Paesi Bassi) possiede molti tra i più belli dipinti di Bonaria, ne esporrà alcuni al Museo della Halle Saint Pierre, Parigi, dal settembre 2014 - gennaio 2015.
Nel novembre 2015 il Ministero dei Beni Culturali decreta lo Studio d'artista della Pittrice Bonaria Manca dichiarandolo di interesse particolarmente importante ai sensi dell'artt. 11, comma 1 lett. b) e 51 comma 1 del D.Lgs. 42/2004 e ss.mm.ii. e, come tale, è sottoposto a tutte le disposizioni di tutela contenute nella norma. Lo Studio d'Artista viene pertanto reso inamovibile dall'appartamento in cui si trova.
La sua Casa dei Simboli è oggi una Casa Museo.
21/05/2016 - A Bonaria Manca - S'estru geniale Orune ti l'at dadu de natura, ma est in sa tuscia laziale chi aje incantat sa tua pittura - Amministrazione Comunale di Orune, Sindaco "Michele M. Deserra
18/03/2016 - Standard Woman Award / For those who reach higher - PromAzioni360-AnnaMariaGandolfi - Regione Lombardia, Sala Pirelli, Milano
05/06/2016 - Riconoscimento internazionale 2016 per la cultura indipendente in movimento - Viterbo, Palazzo dei Papi, Sala Alessandro IV, Piazza San Lorenzo
07/2015 - “L'Isola di Bonaria” documentario di Marco Mottolese su una idea di Jo Lattari. Regia di Luigi Simone Veneziano. VPR Produzioni, 2015, 32'.
Link Promo: https://www.youtube.com/watch?v=nxqqfi7T_cY
1° Premio al Festival ETusciaGreenMovie Fest - 1° Edizione, Tuscania (VT)
Artista premiata dal critico d'Arte Vittorio Sgarbi ed il regista Luca Verdone
06/1985 - “A bonaria Manca per le sue alte doti artistiche ed umane” - Città di Viterbo – Centro Benedetto Menni per la lotta contro i tumori. In occasione della Performance “I figli degli etruschi per la vita”. Chiesa degli Almadiani.
03/02/1985 - Diploma di Benemerenza conferito a Bonaria Manca. Premio di pittura e poesia “LIBERTAS” omaggio ad Aldo Moro. Democrazia Cristiana “Sezione di Val Melainia” Roma.
23/01/1983 - Diploma della Scuola Medica Salernitana alla pittrice Bonaria Manca
15/01/1983 - Diploma di Benemerenza rilasciato a Bonaria Manca pittrice per meriti artistici culturali. Roma.
2023 - “Se so ricamare, saprò anche dipingere. L’infanzia senza fine di Maria Prymachenko e Bonaria Manca”. A cura di Vittorio Sgarbi. Museo dei Portici, Palazzo dei Priori, Viterbo, Italia 07/03 - 04/06/2023.
2017 - "Il mondo degli Outsider" mostra fotografica a cura di Pavel Konecny presso l'Istituto Italiano di Cultura di Praga, Repubblica Ceca. Dal 19 gennaio al 28 febbraio 2017.
2016 - Mostra "Irregolari" Curata da Daniela Rosi e allestita nel Palazzo Assessorile di Cles - Trento - Dal 9 Luglio 9 Ottobre. I dipinti esposti sono: Tempio Enkoe, La fanciullezza, A spasso a Salinicco.
2015-2016 “I Pittori dal Cuore Sacro, da Ivan Rabuzin a Bonaria Manca”. A cura di Vittorio Sgarbi. Complesso Monumentale San Francesco, Gualdo Tadino (PG) Italy, 2 agosto 2015-6 gennaio 2016.
2015 “Art Brut Live” - photography, Mario Del Curto. Esposizione fotografica al Dox Centre for Contemporary Art di Praga, Repubblica Ceca, dal 27 marzo al 6 giugno 2015.
2014-2015 “Sous le vent de l'Art Brut/2: la Collection De Stadshof”, Museo della Halle Saint Pierre, Parigi, settembre 2014 - gennaio 2015.
2014 Metamorfosi d'Eroe, Pinacoteca Nazionale di Bologna, 10 Maggio – 10 Giugno 2014. In esposizione il Mosaico Divinità, 1985-1990, h120x130 ed il Mosaico Tribù di Giuda, 1995, h56x157.
2012-2013 “Io che ne sapevo”, Festival Pergine Spettacolo aperto, Sala Maier, Pergine, luglio 2013. Personale di dipinti e tessuti a cura di Daniela Rosi.
“Banditi dell'arte”, Museo della Halle Saint Pierre, Parigi, marzo 2012 - gennaio 2013. Esposizione di fotografie di Salvatore Bongiorno raffiguranti la casa-museo.
“Mur murs. Les peintures murales de Giovanni Bosco et Bonaria Manca”, IV Biennale internationale d’art Hors les Normes (BHN), Lione, ottobre 2011. Esposizione di dipinti e di fotografie di Mario Del Curto raffiguranti la casa-museo Le CrAB (Collectif de réflexion autour de l’art brut).
2009 “Bonaria Manca”, Galleria Linea Blu, Roma, maggio 2009. Personale di dipinti.
2007 “Bonaria Manca”, lol - Spazio in metamorfosi, Roma, maggio 2007. Personale di dipinti.
2006 “Il segno nel libro. Storia e attualità del segnalibro reinventato da cento artisti della Sardegna”, mostra itinerante a: Cagliari, libreria Mieleamaro; Sassari, Palazzo della Frumentaria; Bologna, Artelibro; Macomer, Fiera del Libro; Gavoi, Festival di Isola delle Storie.
1999 “Masters of the Margin”, De Stadshof Museum, Zwolle, Olanda, ottobre 1999 - marzo 2000.
1998-1999 “Bonaria Manca, la pastora solitaria”, ex-Chiesa Santa Croce, Tuscania, dicembre 1998 - gennaio 1999. Personale di dipinti.
1993 Seconda edizione “Gocce di Luce”, esposizione d’Arte presso la Chiesa di San Silvestro a Tuscania, aprile – maggio 1993. A cura dell’Associazione Culturale “Spazio Studio l’Elefantino”.
1985 Performance “Figli degli Etruschi per la vita”, organizzato dall'Istituto Benedetto Menni per la lotta contro i tumori. L'evento si è tenuto nella città di Viterbo nella Chiesa deli Almadiani dal 13 al 16 giugno 1985. Bonaria ha esposto i suoi dipinti insieme ad altri artisti. Nella piazza antistante la chiesa nella quale si teneva la mostra Bonaria ha fatto la ricotta e l'ha distribuita al pubblico.
1984 “Bonaria Manca espone”. Viterbo via S. Lorenzo, 61, Italia, 25 maggio – 10 giugno 1984.
1983 “Bonaria Manca”, Associazione Abruzzese di Roma, Piazza Cavour, Roma, 1983. Personale di dipinti.
1982 “Le mani di Bonaria”, mostra di artigianato e cultura sarda presso i locali in Piazza Bastianini (Duomo) a Tuscania dal 5 al 15 agosto 1982. A cura del Centro culturale “La pugnacara”, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Tuscania.
Bonaria Manca © 2016-2024 - Privacy - Cookie
Photo © Paola Manca
Tuscania (VT) - info@bonariamanca.it - C.F. MNCPLA71C44M082N
Svliluppato da InfoMyWeb - Segnalato su TusciaInVetrina - Credits